Glitter, brillantini e microplastiche. Divieto dal 15 ottobre
Glitter, brillantini e microplastiche in generale, hanno un forte impatto sull’ambiente e la salute delle persone.
Il 25 settembre la Commissione Europea ha disposto nel Reach-ECHA (Regolamento concernente la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche) un divieto sull’uso e vendita di nano-plastiche pericolose per la natura e l’uomo dal 15 ottobre 2023. La direttiva fa riferimento alle microplastiche inferiori a cinque millimetri, non solubili o degradabili.
Lo scopo della restrizione è ridurre l’inquinamento e la dispersione di microplastiche nei vari ambienti del 30% entro il 2030 e promuovere la produzione e uso di sostanze e prodotti ecocompatibili.
Le ricerche dell’ECHA hanno, infatti, rivelato che, ogni anno in Europa, circa 42.000 tonnellate di microplastiche sono aggiunte a prodotti di uso comune; questi prodotti poi sono successivamente dispersi nell’ambiente.
Le microplastiche, stando alle ultime ricerche, sono state riscontrate nel sangue umano e in molti oggetti e prodotti di uso quotidiano. Tra questi, ci sono, per esempio, cosmetici, detergenti, articoli e giochi per bambini, abbigliamento, articoli sanitari e superfici sportive. I glitter sono presenti nelle decorazioni ma anche in materiale di cancelleria molto utilizzati in ambito creativo e per i lavoretti dei bambini a scuola.
Per aiutare le imprese ad adeguarsi alla nuova direttiva sono previsti tempi di transizione differenti in base al prodotto merceologico. Resta invariata la produzione di microplastiche per le aziende già soggette a regolamentazioni sulle microplastiche che non ne rilasciano nell’ambiente o la cui dispersione è ridotta al minimo.
Glitter, brillantini e microplastiche vietati: le reazioni
Secondo quanto riportato dai Media tedeschi, la notizia del divieto ha determinato la “corsa all’acquisto di glitter”. Diversi personaggi televisivi e social tedeschi hanno commentato con sgomento la notizia ribadendo quanto sia importante “luccicare”.
I commenti e le reazioni alla notizia non sono mancati anche in Italia; il popolo delle community social appare diviso tra chi riconosce lo scopo della restrizione e chi non può fare a meno del luccichio sui prodotti.
Ciò che preme sottolineare è che le aziende sono già a lavoro per produrre nuovi prodotti e articoli ecosostenibili.
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