Interfodera o stabilizzatore tessuti: a cosa serve, tipologie e come si cuce
Su un cartamodello troviamo diverse informazioni che riguardano il confezionamento di un capo d’abbigliamento; in alcune parti, infatti, il modello può richiede l’uso di particolari rinforzi per dare volume, forma e rigidità al tessuto. A tale fine serve l’interfodera. Noto anche come stabilizzatore, si tratta di un tipo di tela che, inserita all’interno di un capo tra il tessuto e la fodera, diventa invisibile.
Date le sue caratteristiche, questa particolare teletta è utilizzata anche nel cucito creativo per creare accessori di ogni tipo. Pensate, per esempio, a borse, portapenne, portauncinetti o a beautycase.
Può essere acquistata a nastro e a metraggio, nei negozi di settore o su internet, scegliendo tra diverse lunghezze, larghezze e pesantezza.
A cosa serve lo stabilizzatore
L’interfodera, nota anche come friselina, permette di rendere più resistente e dare rigidità e sostegno, seppur minima, a un tessuto troppo leggero. In questo modo, i tessuti possono essere modellati e cuciti più facilmente. Si usano, sulle paramonture, per creare colli, spalle, polsini, tasche e cinture. Serve a rinforzare anche lo sbieco.
Questa particolare teletta è utile anche per evitare che il tessuto si deformi a seguito di lavaggi e stirature e per ricamare con la macchina da cucire.
Caratteristiche e tipologie di interfodera
Le interfodere non sono tutte uguali; cambiano sostanzialmente per peso e spessore, materiale, composizione; in commercio, inoltre, si trovano anche le telette termoadesive, non adesive o presagomate. La scelta dipende dal tipo di progetto che si intende cucire e dal tessuto. Sono disponibili in bianco, nero, grigio e ecrù.
La pesantezza della teletta può essere leggera (<50 gr), media (60-70 gr) o pesante (> 80 gr).
Tra le friseline, utilizzate nel cucito sartoriale su tessuti pregiati, troviamo la canapina (lino, viscosa, capra, cammello, cavallo), la silesia di cotone, l’ovatta in fibre naturali (cotone) o sintetiche. Altre tipologie di tele indurenti per tessuti sono feltro, agugliati, foam, maglina elastica, tnt e biadesivi.
Come si cuce l’interfodera: consigli d’uso
L’interfodera può essere cucita a mano, con la macchina da cucire o, se termoadesiva, applicata tramite calore del ferro da stiro. Il risultato che si ottiene, però, sarà diverso. Si cuce solitamente rispettando il drittofilo del tessuto o le indicazioni del cartamodello.
La cucitura a mano della friselina richiede precisione e l’uso del punto invisibile; è infatti fondamentale che la teletta sia nascosta e mantenga integra la forma del capo.
L’uso della maccchina da cucire, invece, permette una lavorazione più lineare, precisa e rigida che influisce sulla vestibilità e durata del capo. Per un lavoro eseguito alla perfezione, è fondamentale sapere regolare la tensione della macchina.
Per alcuni progetti, invece, possiamo usare la versione termoadesiva. Questa tipologia di teletta si incolla al tessuto tramite il calore generato dal ferro da stiro la cui temperatura deve essere regolata in base al tipo di tessuto. Sebbene dia maggiore rigidità al tessuto, non è raro, però, che con il tempo perda la sua efficacia, si scolli e deformi il progetto cucito.
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